giovedì 27 maggio 2010

Il mio week end a Ravenna fra sacro e profano^^

Approfittando del week end lungo di Pentecoste ho organizzato un miniviaggio a Ravenna, sulla scia dei ricordi (piacevolissimi..ma cosa non lo è a 14 anni?? ^^;;)della gita scolastica della terza media. Come dire?? A forza di rievocare quei lontanissimi 4 gg trascorsi nell'antica capitale a metà fra Oriente e Occidente, ho incuriosito mia mamma e abbiamo deciso di tornarci, approfittando della mostra alla Pinacoteca Comunale dedicata ai Preraffaelliti inglesi.
Fra "sacro e profano" significa semplicemente che mamma e io ci siamo abbuffate di mosaici e piadine (mmmhh, ottime e fragranti, altro che quelle che vendono al supermercato!!! :P )
Solo che, alla fine, uno dei pochi ricordi negativi è proprio legato alla mostra di cui parlavo, piuttosto deludente, sia per la qualità che per il numero delle opere presentate. E io che speravo di ammirare la Beata Beatrix o la Ecce ancilla Domini di Rossetti!! Y_Y
E invece mi sono dovuta accontentare della Monna Vanna, sfacciata e già femme fatale dei nostri varietà.
"Questo era un piemontese" di Arthur Hughes, ( ) mi è comunque rimasto nel cuore, abbiamo ammirato l'espressività del viso della ragazza per 10 m, divisa fra dolore e determinazione *_*
Ravenna, con il suo fascino di capitale antica e solenne ci ha comunque ampiamente ripagate del viaggio: peccato che anche i locali (intendo la gente del posto, non i bar XD ) si adeguino un po' troppo al passato imperiale della città, risultando a volte un po' freddi e scostanti: l'accoglienza turistica non è il loro forte, insomma, e neppure la cura del patrimonio archeologico-culturale lasciato troppo spesso a se stesso; sembra quasi che entrambi(turisti e patrimonio) siano visti talvolta come un peso, un fastidio che ostacola la normale routine quotidiana. :(
Le chiese di Ravenna tempestate di mosaici,che a distanza di secoli ci restituiscono inalterata la vera essenza dello spirito bizantino ( anche se, con tutti i restauri che ci sono stati, dubito fortemente che anche una sola tessera sia originale, ormai.. ^^)sono una gioia per gli occhi e per lo spirito: si viene proiettati come per incanto nel passato attraverso questa forma di espressione artistica ormai desueta, purtroppo, ma che forse proprio per questo è in grado di rinnovare il fascino di un'epoca lussuosa ed imperiale.
Arte desueta, dicevo, ma certamente non qui a RA, dove i laboratori di arte musiva praticamente non si contano nemmeno, tanto sono diffusi.
Sant'Apollinare Nuovo (assurdo, ma io ricordo un'abside totalmente diversa, qui, romanica...quella attuale barocca è un pugno nell'occhio se messa insieme ai mosaici che decorano l'interno delle facciate :(


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"Arte musiva": dopo aver trascorso il primo pomeriggio a chiedermi perchè diavolo ci fossero tutti questi riferimenti alle muse sulla guida turistica, ho scoperto che musiva è l'aggettivo riferito al mosaico..oooppssss, viaggiare serve davvero ad arricchire la propria cultura, eh?? ;)




Meta classica del viaggio a RA: in meditato raccoglimento sulla tomba di Dante (tanto per cambiare, non segnalata neppure da un cartello, quasi anonima e nascosta, ma all'interno si avverte aleggiare ancora lo spirito possente del grande poeta, il genio insomma ha davvero il sopravvento sulle miopie contemporanee per fortuna é_é )


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e una prospettiva meno nota dell'ennesimo, imperdibile appuntamento ravennate, ovverossia il Mausoleo di Galla Placidia: nell'oscurità raccolta, quasi ieratica dell'interno splendidamente mosaicato spicca la luce sovrannaturale emanata dalla finestre in alabastro...sembra quasi che la signora del luogo frema per tornare alla vita ^^ ma niente paura: qui ci sono solo sarcofagi vuoti ^_-
Nel mausoleo si può sostare solo per 5 m, causa problemi di microclima che potrebbero rovinare le decorazioni musive (sì, sì, sto aggettivo mi piace, ormai l'ho inflazionato..) ma alla fin fine sono risultati più che sufficienti.



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Nella mattinata di domenica, nel "sacro cerchio" di San Vitale, che, lontano dal traffico, in posizione raccolta, è in grado di far riaffiorare un'immagine abbastanza fedele di quella che doveva essere la RA di Giustiniano, abbiamo rischiato di svenire per la Sindrome di Stendhal e molto più prosaicamente per la fame.. ^^
Alle 13.30, ancora non soddisfatte, ci siamo pure infilate nei sotterranei della Chiesa di Sant'Agnese per ammirare quella che è la più recente acquisizione al patrimonio ormai inestimabile della città:
la Casa dei tappeti di Pietra, ovvero, una dimora nobiliare romana con i pavimenti tempestati di mosaici recentemente portata alla luce per caso.
Piccola, ma rilevante esposizione, rilevante, perchè finalmente curata...ma non c'era nessuno!!!!! O_O
Tutti a seguire sempre i soliti itinerari consigliati :((((
La nostra piccola mania di seguire invece SEMPRE itinerari sconosciuti, al di fuori delle mete più gettonate, riserva sempre piacevoli sorprese: da una parte abbiamo avuto modo di ammirare lo splendido Palazzo di Teodorico(che in realtà è una chiesa in rovina..ma vabbè ^^ ) ; la soffitta, anonima e quasi nascosta, racchiude dei frammenti di mosaici incredibili (certo che almeno un cartello indicativo: volete proprio nascondere tutto agli occhi dei turisti, eh??:(((


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L'aspetto complessivo delle rovine, con lo stranissimo accostamento fra antico e moderno (la strada trafficata che vi passa davanti) ma ha ricordato tantissimo il Palazzo Imperiale nei Fori Romani, dove abbiamo consumato un piacevolissimo pranzo al sacco, ormai quai 20 anni fa ;)).
Seconda meta un po' desueta è stato il sito archelogico di Classe con le rovine dell'antico porto e delle officine adiacenti: me lo ricordavo come cantiere in piena attività e ben tenuto, invece ci siamo ritrovati di fronte quattro sassi ormai quasi completamente occultati dalle erbacce e dalle acque paludose..maddòòòòòòòò, diceva il vero quella pubblicità progresso di qualche settimana fa, in Italia abbiamo trooopppiii patrimoni atristici e, ormai assuefatti, non li consideriamo nemmeno più..magazzini straripanti di opere semplicemente dimenticate, da brivido!! O_o
Davvero farebbero bene a rubarcele, gli altri paesi, visto che non riusciamo a valorizzarle.


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Qua c'erano due custodi, gentilissimi per carità ( e mi hanno fatto pure lo sconto per i giovani *_* credevano fossi una 25 enne?? XXDD Mille punti simpatia guadagnati ;) però però costratti a vivere fra i gatti randagi, in una roulotte, sembravano dare più importanza a cosa mettere insieme per pranzo che al sito che sono incaricati di sorvegliare.
Il sentiero che porta agli scavi (ancora in attività, ha sottolineato la custode..attività????? L'ultima volta che qualcuno è stato lì sarà stato 10 anni fa o giù di lì, evidentemente si dà la precedenza agli scavi di Santa Severa, qualche centinaio di metri più in là, la gemella di Sant'Apollinare in Classe, sicuramente più scenografica ) è stato praticamente inghiottito dall'erba alta quasi mezzo metro ( abbiamo pure potuto osservare una lepre enorme e un airone bianco placidamente adagiato far le rovine, giusto per sottolineare la frequenza con cui il luogo viene visitato :P ) e i cartelloni didattici del 2004 giaciono tutti malinconicamente a terra U_U
Bellino il museo annesso, l'unico elemento soddisfacente nello sfacelo totale: nelle teche impolverate sono esposti tutti i reperti recuperati in sito: c'è pure una sala conferenze, usata chissà da chi.
Giusto per sottolineare ancora una volta la cura da cui sono circondati i turisti in loco, l'ufficio turistico adiacente alla Chiesa di Classe, ci ha erroneamente indirizzate: volevamo andare alla Pineta di Classe, praticamente lì a portata di bicicletta e la tizia invece ci ha fatto retrocedere fino al bivio per Marina di Ravenna.
Ovviamente, trovandoci di fronte una statale assolata e trafficatissima, senza nemmeno un'ombra di pista ciclabile, abbiamo preferito desistere e siamo ritornate in città.
Vabbè, dai, questo ci ha permesso di pranzare (al sacco) alla corte di Teodorico (cioè sul prato antistante la sua eterna dimora ;) e avere tutto il tempo di visitare la mostra sul teatro greco, allestita in una chiesa sconsacrata, che è un altro dei gioiellini misconosciuti della città.
Affreschi bellissimi e una penombra che favorisce la devozione verso il passato.
Una splendida statua di Livia in bronzo campeggiava al centro, raffiguarante una donna in età matura e non nel fiore della giovinezza: meno male, una volta tanto..
A Roma, 20 anni fa, avevamo cercato inutilmente la sua casa nei Fori per un'ora XDDD
Dicevo delle piste ciclabili: semplici marciapiedi pieni di dissesti e buche da dividere con i pedoni :((( Sarà anche una città a misura di bicicletta, ma tutti scorrazzano dove vogliono e senza neppure mettere fuori la mano quando sterzano O_o
Per le soste gastronomiche abbiamo puntato sulle classiche enoteche (La Ca' de Ven, Casa del Vino, con un nome che è tutto un programma, punto classico di ritrovo per locali e turisti): ottime piadine :PPPP altro che quelle che si comprano qui al supermercato, spesse e fragranti, devo provare a farmele pure in casa ^^ ma ordinare acqua da bere nella Casa del Vino fa sempre una certa impressione.
Purtroppo io odio il vino, mi piace solo cotto e speziato, l'intramontabile Vin Brulè natalizio, insomma ;)
Classici pure i souvenirs che ci siamo portate appresso: ciambellone di Ravenna senza il buco, grissini e amaretti, ma non siamo riuscite a gustare la Zuppa Inglese, che qui sarebbe di casa, ma che nessuna pasticceria a quanto pare vende O_o
In compenso una panetteria esponeva in bella vista il cartello "Strudel in offerta!!" XXDDDD
La cosa che mi ha più colpito??
I pesci rossi che vivono nella cripta della Chiesa di S. Francesco dove si sono svolti i funerali di Dante..sì sì avete capito bene: la cripta è allagata e ci scorrazzano proprio i pesciolini: una vita intera senza vedere la luce del sole Y_Y
ma sembrano godere di ottima salute, però, chissà come sono arrivati fin lì ;)

Ribadisco, comunque, viaggiare da soli è sempre un piacere, anche se al ritorno ci siamo trovate "in panne" a Bologna, dopo aver perso la coincidenza per il Brennero (locale da Ravenna in ritardo, ovviamente é_è ).
Ma l'Intercity da LE aveva 1 ora e mezza di ritardo O_________________O e dunque, grazie a quello, siamo comunque riuscite a trovare un mezzo per raggiungere BZ..alle 00.45 della notte: grazie Papino che ci sei venuto a prendere!!! :333333
Però...così ho perso la puntata di Aria alla domenica mattina!!!! U_U
Appena escono i dvd mi rifaccio >>
La subsidenza ravennate con le cantine degli edifici sprofondate nell'acqua e i pavimenti delle chiese rilazati anche di 2 m nel corso dei secoli per compensarla, mi hanno fatto gustare comunque una certa atmosfera veneziana.

martedì 18 maggio 2010

Pensieri in libertà (ancora su Aria)

Di Aria non smetterei mai di parlare: si è ormai capito che è una serie la cui filosofia, le cui atmosfere, la cui particolare struttura, mi hanno definitivamente conquistata. :33333
Anime "slice of life" li definiscono gli espertoni..non so a dire il vero cosa significhi esattamente....( spicchi di vita??? La vita va gustata a piccole porzioni per avvertirne meglio il sapore?? MMMh, sì, direi che il punto di vista di Akari è proprio questo ^^), so solo che Kozue Amano ha creato davvero un capolavoro, una piccola gemma che sicuramente rimarrà all'apice della sua carriera. La sua opera in corso "Amanchu!" infatti, pur ripresentando personaggi e situazioni di Aria e pur incentrata sull'amore dell'autrice per il mare (che qui fra le altre cose viene confessato più apertamente) non mi sembra, almeno nel primo volume che ho letto, essere riuscita a replicare il miracolo di Aria..forse Amano sensei era più giovane ed inesperta, dunque certamente anche più impulsiva, meno sottoposto alla pressione del successo, allora..per quanto il suo stile, scanzonato e permeato di gioia di vivere sia rimasto inalterato, questo bisogna riconoscerlo, deve essere una persona che gode ogni singolo istante della sua vita, felicissima di stare al mondo e credo che una simile qualità neppure il freddo meccanismo degli affari potrà mai sottrargliela ^^
La serie animata, nel frattempo. mi sembrava avere preso una piega assai soprannaturale: il "treno galattico" di cui ho parlato nel post precedente, la "vedova inconsolabile del cimitero di S. Michele" O_O;; dell'episodio precedente, le vite parallele dell'episodio 22 che vanno pure a citare dei famosi giochi di ruolo, che però io non conosco ^^;;
Ora, ammaettiamo che gli episodi che hanno come protagonista Cat Sith siano sempre molto suggestivi e poetici, quasi sospesi in un'altra dimensione (del resto lui rappresenta l'anima stessa di Neo Venezia >> dunque è un po' l'eroe-ombra della serie...) però però..devo ammettere che tutte queste fantasticherie, alla lunga, nuociono un pochino al fascino della serie: la peculiarità di Akari è quella di ricercare il magico nel quotidiano, o meglio di trasformare la quotidianità in qualcosa di magico (come nell'episodio 23 che ho visto oggi dove è addirittura in grado di trasformare la sua semplice gondola nel bucintoro, la pomposa imbarcazione usata per la cerimonia dello "Sposalizio del mare"), il fatto che la magia vera entri fisicamente nella vita quotidiana toglie un po' del merito alle fatiche di Akari, non trovate?
L'episodio del cimitero, comunque, è davvero meraviglioso, un perfetto connubio di horror giapponese e miti occidentali sulle maledizione delle anime morte e preseguitate da un ricordo che impedisce loro di trovare la pace eterna. Incredibile come, dopotutto, culture così lontane riescano a trovare un perfetto accordo in credenze popolari molto simili.
A Venezia si racconta che capita talora di incontrare, la notte, una donna velata e vestita di nero che chiede di essere accompagnata all'isola di San Michele.
In realtà è lo spirito di una condannata a morte cui fu negato il desiderio di essere seppellita su quell'isola: chi la accompagna colà è dunque destinato a non fare più ritorno..paura!!!!!


Bellissime le scene ambientate nel cimitero, si avverte davvero una sorta di sentore di un altro mondo che si spalanca: gran lavoro di sceneggiatori e artisti!!!

ovviamente Cat Sith, come a solito, ci mette lo zampino^^


Il Cimitero di San Michele, a Venzia, esiste davvero: chissà se anche la leggenda della condannata lo è?


E, a proposito dei Gatti mammoni, ricordiamo che sono rappresentati anche in famosissimi pittogrammi nel Sahara Libico
http://www.flickr.com/photos/ladigue_99/331971016/
è stato il mio papi a parlarmene per primo ;) che li ha visti più di una volta.
In questa zona, nel Wadi Mathendus, in tempi preistorici sono stati incisi nella pietra disegni di animali reali e immaginari, come questi appunto.
Ciò che mi impressiona è che in regioni lontanissime della terra(Scozia, Italia, Libia ) esistano leggende molto simili e tutte incentrate sui gatti: evidente che siano animali che sempre hanno incarnato un mistero, ovviamente positivo, utile per l'uomo, come uno spirito buono.
Sono gattofila come la Amano, nel caso non si sia capito ^_-

martedì 4 maggio 2010

Kozue Amano è fan di Matsumoto!!!

Per me Matsumoto è un mito: sono praticamente cresciuta con i suoi anime, che sono stati fra i primi ad arrivare in Italia.
Chi, alla fine degli anni '70, non si è appassionato alle avventure dei "Guerrieri delle stelle" sempre impegnati a salvare la terra per il rotto della cuffia, da soli contro tutti XD o non ha sentito palpitare il suo cuore per le solitarie scorribande spaziali del malinconico Harlock?? E che dire della fluviale serie di Galaxy Express 999 lunga 100 puntate o poco più dove praticamente Matsumoto-san ha esibito tutta la sua potenzialità creativa??
Caratteristica di quest'autore è una concezione molto paticolare delle storie di fantascienza, che non si risolvono in una mera esaltazione della tecnologia o delle battaglie spaziali, ma risultano sempre velati da una sorta di poeticità malinconica, come un vago ricordo del "buon tempo andato" che dona loro una suggestione unica. Diciamo che ci insegna a non perdere la nostra connotazione umana, di esseri pensanti e sensibili pur in mezzo a tutte le diavolerie teconologiche che ci circondano oggigiorno. Una versione "umanizzata" del progresso, insomma..
Notevole, poi, è anche la sua attrazione per le profondità spaziali con i loro misteri..perchè anche degli enigmi l'uomo ha bisogno, per andare avanti..^^
Ecco..è una interpretazione del classico racconto di fantascienza che ho ritrovato anche in "Aria" dove in una location che più romantica e retrò non si può, ogni tanto appare l'ombra di qualche astronave nel cielo a ricordarci che l'anime, dopotutto, si svolge nel futuro. Ma il possedere un pc certo non ha tolto ad Akari la capacità di sprofondarsi nei sogni di fronte ad ogni miracolo che la circonda.
E ora..che ti vado a scoprire?? Che anche la Amano è fan di Matsumoto, ovviamente..
E la puntata 21di Aria The Animation è appunto un omaggio a Galaxy Express 999, forse l'opera in cui egli esprime meglio la sua atrazione per l'avventura e per l'ignoto.
Come Akari che vuole conoscere ogni aspetto di Aqua, entrarne a farne pienamente parte, respirarne appieno lo spirito, ma conserva ancora in sè una certa umana incertezza nell'abbandonarsi all'avventura..
così, il pensiero di incontrare la misteriosa fiura di Cat Sith, di notte, in un luogo desolato, per partire con lui in treno verso l'ignoto..beh, come è ovvio, la preoccupa per giorni..e preoccuperebbe anche me , a dire il vero, che non apprezzo molto le novità :P
Ma poi, una tenera carezza e un abbraccio spntaneo sono sufficienti per stabilire una bellissima armonia: i lor cuori battono all'unisono, Akari riesce finalmente ad abbandonarsi al flusso segreto della sua patria d'elezione.
Una scena bellissima, mooolto suggestiva, Cat Sith è davvero un'invenzione geniale della Amano!!



I più attenti noteranno che Cat è vestito come il mitico controllore di Galaxy ^^


E che mi dite del Direttore Aria che scimmiotta la bellissima Maetel/Maisha??
I pon pon e il cappellino a cupola!!! XXDD

Davvero un amore!!! :3
Che poi Cat Sith deriva da una leggenda scozzese, dove era praticamente uno spirito delle highlands..e si ricollega ai gatti mammoni, che con le mamme non c'entrano niente, ma prendono il looro nome dal diavolo Mammona ^^;; e, in quanto spiriti pagani della fertilità, furono collegati al Carnevale ( ve lo ricordate che è proprio durante il Carnevale di VE che Akari incontra Cait Sith la prima volta??)..
e queste due figure ispirarono probabilemnte il gatto del Cheshire di "Alice nel paese delle meraviglie" citatissimo negli anime, come nel recente ( e da me amatissimo) Pandora Hearts *_*
Insomma, qualcosa di mistico, in sto gattone c'è..e si vede >.<
Per approfondire:
http://en.wikipedia.org/wiki/Cat_S%C3%ACth

http://it.wikipedia.org/wiki/Gatto_Mammone

http://it.wikipedia.org/wiki/Gatto_del_Cheshire