sabato 7 agosto 2010

"Frammenti di vita" Piece di Hinako Ashikara

Di solito impiego una mezzoretta soltanto per leggere un volumetto manga, ma questo ha fatto eccezione e un'ora è volata in un istante. Diciamo che ho letto e riletto con calma tutti i dialoghi e le considerazioni dei protagonisti perchè veramente dense di significati nascosti...stimolano l'immaginazione e il desiderio di vivere per dirla tutta.
Non vorrei esagerare, ma è sicuramente un manga capace di cambiarti la vita, o almeno la mia, dato che mi sono subito identificata con la protagonista. ^^
Al centro della storia c'è una persona morta ancora in grado di influenzare le vite di coloro che le sono sopravvissuti ( con il ricordo, intendiamoci, non parliamo di zombies qui XD ).
Solo che, a differenza de "La Clessidra", dove l'ingombrante fantasma in questione era la mamma della protagonista, qui abbiamo una perfetta sconosciuta. Aggiungere che questa tizia era in realtà una compagna di classe dei personaggi principali dona subito al tutto un sapore di amara malinconia, non è vero?
Il fatto è che nessuno o quasi di coloro che l'avevano conosciuto e avevano avuto a che fare con lei per tutti i 3 anni del liceo se la ricorda minimamente ( il che la dice lunga sull'indifferenza che domina la nostra società..è così anche nella realtà, purtroppo..) ma poi, la nostra Haruka ( diamole un nome almeno noi, và ^^) muore di cancro al seno a soli 19 anni e all'improvviso si ritrova suo malgrado al centro dell'attenzione di coloro che in vita manco l'avevano degnata di uno sguardo.
Nel mondo in cui a contare è l'immagine e la privacy ormai è solo un optional (anzi, tutti fanno a gara per far sapere TUTTO di loro ad amici e perfetti sconosciuti internettiani, me compresa che faccio la blogger..chi è senza peccato ecc ecc ;))))
in questo mondo dominato dall'esteriorità, ovvio che una ragazza timida e riservata, morta senza avere fatto praticamente nulla della sua vita, paradossalmente finisca per attirare l'attenzione. Tanto più che i nostri eroi sono in uno di quei delicati periodi della vita in cui tutto sembra andare storto e i sogni coltivati con tanta cura cominciano a traballare.
Ma il "La" alla vicenda lo dà una frase buttata lì dalla madre della ragazza " a casa, Haruka, era così spigliata da imitare con successo i comici della tv".
La protagonista, Mizuho, si rende conto di aver perso un lato inedito e forse prezioso di qualcuno con cui aveva scambiato 2 parole soltanto e che, nonostante questo, l'aveva eletta a sua immaginaria amica del cuore.
Suo malgrado è costretta ad ammettere che anche lei, come la maltrattata Haruka, ha sempre eretto una barriera verso il mondo circostante, rifiutandosi, per pigrizia o indifferenza, di partecipare davvero alla vita degli altri.
Cosa ha perso di importante con questo suo atteggiamento? Perchè ci facciamo influenzare dal giudizio degli altri al punto di indossare eternamente una maschera che alla fin fine ci impedisce di vivere la nostra vita??
Per quanto disturbante possa essere tutti i 3 protagonisti, adesso o nel passato, venendo in contatto con la stranezza di Haruka, si sono trovati a dover mettere in discussione l'immagine di perfezione che si erano fatti di se stessi e, con l'orgoglio in frantumi, cominciare pazientemente a rimettere in ordine i "pieces" (da qui il titolo del manga) della loro vita.
"Alla fine il destino ci ha fatto ritrovare, così come desideravamo ": nel ricordo dell'amica morta, nella piccola rivoluzione che questo ha portato nelle loro vite, alla fine, quasi senza volerlo, si sono ritrovati alleati, se non amici, nel faticoso e spesso sgradevole processo di ricerca e ricostruzione della vita passata di Haruki e, attraverso questa, del futuro che ancora li aspetta ( perchè anche nella tranquilla Haruki, anche nel solare Narumi, che apparentemente sembrava il suo opposto, sempre pronto a fare amicizia con tutti, si nascondono dei lati oscuri e inaspettati..come in tutti del resto: è forse questo che ci blocca nel desiderio di cambiare, la paura dell'ignoto? Del resto, le maschere danno la sicurezza della prevedibilità..)
Però si può resistere, resistere e ancora resistere con stoicismo, ma alla fine gli istinti prendono sempre il sopravvento, soprattutto quelli motivati e positivi e, dopo anni trascorsi placidamente nelle proprie armature a soddisfare le aspetattive altrui, un bel giorno, può capitare l'inimmaginabile e allora..cominciano i guai! ;)
O meglio, si comincia davvero a vivere!
Vabbè, ho scritto troppo, lo so..ma se, come me, siete di quelli che si sono fatta un'immagine di perfezione e imperturbabilità e a volte (sempre più spesso) se la sentono stretta e vorrebbero darsi alla pazza gioia mandando al diavolo tutti e le loro stupide critiche , se avete sempre sognato di prendere un terno a caso e vedere dove vi porta o magari, vi sentite felici e appagati solo perchè avete incontrato per caso un amico e, nonostante i numerosi impegni, avete scorrazzato con lui per la città, facendo shopping e strafogandovi do schifezze a gogò...bene, questo, è il manga che fa per voi, come per me.
A volte penso che non sia tanto giusto dover aspettare di trovarsi dietro alla bara di qualcuno che ci è stato caro o addirittura davanti alla propria condanna a morte per qualche brutta malattia..per decidere di dare una svolta al proprio destino.
Ma mi sto impegnando, eh?? ;D

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