giovedì 16 febbraio 2012

Il vasellame della fortuna parte II XDDDD

Se la Rowling si fosse limitata a mettere in piedi un classico romanzo di formazione, di quelli di stampo romantico, per intenderci, tutto sarebbe andato per il meglio..
Invece, pressata dalle richieste dei fans e delle case editrici, forse accecata dalla fam e (sì perchè non dirlo??) da congrui assegni a 7 cifre, decide di strafare e si inoltra nell'insidioso terreno dell'alchimia, dell'esoterismo, delle sottili disquisizioni filosofiche per cui, sia detto senza offesa, apparentemente nnon possedeva nè la statura nè la preparazione necessaria.
Tutto questo marasma di materiale sembra infatti affastellato a caso, cucito insieme come un centone, all'ultimo minuto, giusto per aggiungere un briciolo di fascino arcano alla propria opera.. Perdidndirindina, qua si parla di pietre filosofali, simboli alchemici ed esoterici, cerche di sapore arturiano, Predestinati, teorie del complotto e avanti così, chi più ne ha più ne metta..fino al su premo interrogativo che tormenta l'anima dell'uomo fin da quando ha avuto coscienza di sè: ovveroossia, come sconfiggere l'orrore supremo, la morte e assurgere al limbo solitario degli immortali.
Non esattamente delle quisquilie senza importanza, insomma eh??
La Rowling, sui simbolismi e gli archetipi, era inciampata già fin dal primo volume..e vabbè, stemperavamo tutto nel clima soffuso di favola, ma nei volumi successivi, moltiplicandosi le citazioni che, ad un certo punto diventano addirittura il tema portante, scuse non ce ne sono più, e spesso la narrazione si impantana, con il lettore a covare la sensazione sempre più insistente che l'autrice annaspi e visibilmente, alla ricerca di un appiglio concreto e verosimili per risolvere l'inestricabile e cervellotica trama che lei stessa ha creato(fra horcrux, doni e altro ad un certo punto bisognerebbe fare quasi uno schemino per non perdere il filo ^^;; )
Un temino raffazzonato alla buona da studente alla viglia degli esami, insomma, con la data di pubblicazione a incombere minacciosa: certo, la Rowling ci mette del suo, ovviamente, esperienze e predelizioni personali in campo sia letterario che cinematografico( le numerosissime citazioni dal "Signore degli anelli" sono evidenti e,spesso, anche irritanti...)ma il massimo del cattivo gusto lo si raggiunge quando si lascia influenzare nello sviluppo della trama dalle esigenze e dai "suggerimenti" dei lettori..vabbè che i piccoli pargoli adoranti del primo anno sono cresciuti e tormentati ormai dalle prime tempeste ormonali dell'adolescenza, ma trasformare Hoghwarts di punto in bianco in una specie di postribolo con studenti avvinghiati bocca, lingua e tutto in ogni angolo..beh, mi sembra francamente eccessivo(Ron, sesto anno, per la cronaca...)

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