domenica 5 febbraio 2012

Il vaso della fortuna!!

Quanto ho resistito alla sirena potteriana??? 10 e più anni, ha dell'incredbile vista la sarabanda mediatica che è stata costruita attorno a questo titolo e ai merchandising ad esso collegati.(parlerò del mitico maghetto di Hoghwarts ovviamente e il titolo gioca con l'assonanza inglese del suo cognome "Potter" alla professione del vasaio^^)
Di solito non mi faccio influenzare dai pregiudizi, ma visto il successo che riscuoeva questo titolo fra orde di ragazzini istericamente urlanti a ogni veglia in libreria per accappararsi le prime copie dell'ennesimo episodio ancora fresche di stampa..beh, non mi si biasimerà poi tanto se per anni ho storto il naso davanti a quello che mi sembrava solo un puerile miscuglio di neogotico un po' chic e di quel fantasy condito di un pizzico di horror a buon mercato per cui folleggiano gli annoiati pargoli moderni. La visione frammentaria del primo film tratto dalla saga non mi aveva fatto cambiare idea nonostante alcune scenografie di sicuro impatto emotivo(come dimenticare l'apparizione notturna di Hoghwarts che si ergeva sulle acque del lago illuminato solo dalla fioca luce delle fiaccole??).
E tutti invece a tessermi sperticate lodi dell'occhialuto maghetto..e io immune all'epidemia che sembrava contagiare il mondo intero...ma, quando poi ho visto che anche amici fidatissimi di Anobii si slanciavano in lodi sperticate per questo titolo attribuendogli addirittura 5 stelle, beh..ho dovuto cedere ed è con rassegnazione che mi sono infine decisa a prendere in mano il primo volume della saga..
Non l'ho divorato, questo lo posso affermare con sincerità, nè si è trattato di amore a prima vista, ma una piacevole sorpresa, quella sì c'è stata: agli albori della sua saga la Rowling scriveva ancora per se stessa, il suo stile è frizzante,scorrevole, le trovate magiche si susseguono spontanee e irresistibili, la trama di fondo è convincente, i personaggi ben costruiti e verosimili..insomma, riesce a dar vita ad un universo alternativo ben strutturato e appassionane come nelle fiabe che si rispettino.
C'è ancora qualche incertezza, certo, delel sgrezzature saranno sicuramente necessarie e alcune soluzioni risulteranno forzate ai più e non convincono pienamente, ma i classici duelli finali ( si scorrono le pagine con il cuore in gola), alcune indimenticabili scenografie (qualcuno ha parlata dell'apparizione notturna di Hoghwarts sulle acque del lago??) e soprattutto il fiuto infallibili dell'autrice che individua immediatamente i personaggi e le sottotrame suscettibili di sviluppo e che noi lettori impareremo ad apprezzare di volume in volume( vabbè, non è neppure necessario che faccia il nome di Piton, no?? ;) ripagano ampiamente una certa "tolleranza" iniziale da parte del lettore...
"La camera dei segreti" e "Il prigioniero di Azkaban" zoppicano ancora per molti tratti, ma si possono considerare come "fasi di assestamento" in cui la Rowling aggiunge tasselli fondamentali al suo quadro e soprattutto lì si fa le ossa, per trovare il ritmo e lo stile giusto, che le permetteranno di scrivere quei due piccoli gioielli di pathos e tensione che sono "Il calice di fuoco" (nella sua spiazzante pagina di apertura e nel finale goticamente dark che segnerà una vera e propria insanabile frattura con il clima ancora semifiabesco dei romanzi precedenti) e soprattutto il mio amatissimo "L'ordine della fenice", ove tutti i nodi giungono finalmente al pettine e vengono introdotti i personaggi che comporranno il quadro finale.
Al termine del quarto anno di scuola, come accennavo, avverrà la tragedia che sovvertirà completamente le carte in tavola: dall'atmosfera giocosa e spensierata dei primi anni si passerà adulto di formazioni, a tratti anche molto duro, negli inevitabili dubbi e "deragliamenti" e i chiaroscuro che avvolgeranno di una luce ambigua anche quelli che finora erano cosiderati quasi integerrimi eroi(Silente fra tutti, ma anche lo stesso Harry soprattutto nella fase finale..e questa è sicuramente un'innovazione importante e costruttiva nei romanzi per l'infanzia...avviciniamoli all'ambiiguità del mondo vero, questi pargoletti, accidenti, ne abbiamo tutti abbastanza delle "melassosità" disneyane!!!
La fiaba è senza dubbio il luogo in cui il bene si erge a contrastare il male e infine trionfa, certo..ma trionfa non "senza sè e senza ma" come si usava una volta, perchè la realtà quotidiana è ben diversa e sotto l'apparenza bonaria possono nascondersi tranelli mortali, così come personaggi a prima vista ostili e scontrosi si rivelano in verità soltanto abbarbicati nella loro malinconica tristezza, tormentati dall'astio di un passato ormai sepolto e, quando meno ce lo aspettiamo, nelle difficoltà, eccoli a tenderci la mano..è questa penombra, un grigiore inquietante, ma anche innegabilmente suadente, a dominare gli ultimi capitoli della saga.
Nulla è come si credeva, radicate certezze scompaiono, altre appaiono, ma traballanti, per finire sconfessate qualche pagina più avanti, dubbi si accavallano a dubbi e perfino il finale, molto a proposito devo dire, lascia intonso qualche mistero.
Non credo, a questo proposito, che le incertezze finali siano state volontarie, per agevolare futuri, improbabili sequel, piuttosto la Rowling in questo si è dimostrata una narratrice assolutamente di razza, conscia di come sia sempre meglio lasciare adeguato spazio all'immaginazione del lettore e farlo sentire così parte attiva del processo creativo....ha portato alla luce il suo lato più raffinato e profondo trovando il coraggio di abbandonare il suo ruolo iniziale, anche se altrettanto cnvincente, visto che l'ha consacrata al successo, di narratrice per bambini.
Sembrano così lontani, ormai, i tempi in cui Harry Potter vagava a occhi sbarrati fra le meraviglie di Diagon Alley, si entusiasmava per cappelli parlanti e cioccorane saltellanti, sgranocchiava allegramente caramelle 5 gusti+1 beandosi nei ricordi di suo padre e nella bonaria protezione di Silente..ora si trova, invece, a doversi scontrare prima di tutto con l'ipocrisia del mondo degli adulti, la politica corrotta e le sua inseparabili compagne, le spietate e tendenziose campagne mediatiche, i pregiudizi di razza, nascita, il fastidio, quando non l'annientamento, per il diverso, il debole o colui che semplicemnete si pone al di fuori dei binari stabiliti da un'opinione pubblica superficiale e corrotta..
diavolo di un maghetto...e chi avrebbe mai pensato che questo sarebbe stato il tuo incantesimo più importante?? Crescere e accompagnare nella crescita i lettori (perchè fra un volume e l'altro gli anni sono passati anche per loro e magari dalle elementari si trovano ad affrontare ora i primi rossori adolescenziali..)verso un difficile, ma indispensabile processo formativo che li conducono a considerare la realtà in cui vivono con occhio ben più critico e smaliziato di quanto non facesse nella beata spensieratezza della sua infanzia.
[continua...]

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