sabato 20 marzo 2010

Sora no woto parte 2


Allooooora, continuiamo la discussione lasciata in sospeso venerdì notte ( chè cascavo dal sonno, vista l'ora ^^;; )e torniamo a parlare di So ra no wo to.
"Il canto del cielo"..la musica è presente fin nel titolo, anche se pare che "canto" sia stato scritto in katakana nel titolo ( il tipo di scrittura giapponese che di solito è riservato alle parole straniere ); in effetti, "woto" sarebbe una forma arcaica, ormai in disuso di "uta" cioè canto..nello stesso tempo "woto" indica anche " al di là", vi è dunque un'ambiguità del titolo, resa attraverso il katakana( perchè la scelta del kanji, avendo questi simboli un significato preciso, avrebbe immediatamente comunicato nel lettore un'idea precisa), che può significare sia "Il canto del cielo"(ma con un sapore di antico, che si adatta alla nostalgia di un tempo perduto che sta alla base della storia) sia "al di là del cielo" come ad indicare un qualcosa che rimane ancora da fare, una speranza verso il futuro che ancora ci attende "oltre"..oltre che cosa?? Forse la fine del mondo che si vede nella VI puntata dell'anime, ove una fortezza solitaria posta ai confini del deserto in un paesaggio così bello da mozzare il fiato indica anche i confini del mondo conosciuto. Ma "al di là" che cosa si nasconde?? Me curiosa..
Musica al centro dell'anime, dunque..la protagonista salvata in passato da una disperazione che l'avrebbe facilmente annichilita, proprio attraverso il potere della musica..quella di una tromba, in particolare e da qui il suo grande desiderio di imparare a suonarla e dunque la decisione di arruolarsi nell'esercito, unico luogo in cu è possibile ottenere lezioni di musica gratis (poichè il suono della tromba è un po' l'orologio del villaggio, come i rintocchi di un campanile..)
E da questo elemento centrale deriverebbe dunque la grande cura con cui è stata confezionata la sigla di apertura, con un ritmo e una melodia trascinanti e orecchiabili, dalle suggestioni occidentali (anche perchè la città al centro dell'anime, Seize, sembra sia stata ispirata a Cuenca, in Spagna..)e illustrata con una reinterpretazione del ciclo di Klimt "Beethovenfries" cioè "Fregi di Beethoven".
Tale ciclo di quadri è un omaggio che il pittore austriaco Gustav Klimt (1862-1918) info qui http://it.wikipedia.org/wiki/Gustav_Klimt ha fatto alla figura e all'opera del grande musicista tedesco e in particolare alla sua 9° sinfonia, considerata una delle sue opere più imponenti, alla cui fine c'è il celeberrimo "Inno alla gioia" divenuto oggi l'inno ufficiale della CE: una vera apoteosi del potere esaltante e unificatore della musica come forma di comunicazione in grado di superare le barriere dello spazio, del tempo e dei diversi linguaggi.
Potete ascoltare l'Inno alla gioia, qui, giusto per capire che è un pezzo molto famoso ^_-

Superfluo dire come questa alta considerazione del potere della musica sia particolarmente azzeccata per una serie basata sulla solidarietà femminile, sulla capacità di superare (insieme) le difficoltà e i traumi del passato e sul ricordo di ua civiltà ormai perduta (la nostra??) con cui l'unico tenue legame sembrerebbe essere proprio una melodia "Auld Lang Syne" http://it.wikipedia.org/wiki/Auld_Lang_Synein grado di rimettere in moto l'unico manufatto da essa ereditato.

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