domenica 23 gennaio 2011

Clamps wonderworld 6 parte VI

Dopo la presentazione sommaria della serie segue un breve riassunto che non sto a postare, vi consiglio di leggervi il manga piuttosto ^^
Mi ha fatto un po' impressione, fra le altre cose, riflettere mentre traducevo quanto sopra che sì...effettivamente i personaggi unisex delle Clamp ( e i loro manga ne abbondano..pensiamo solo qui oltre ai due Ashura, Ten-oh, Soma, Kujaku, Karura, Kendappa, tutti, se non sessualmente ambigui, presentano caratteristiche attribuibili sia al lato femminile che maschile )possano aver contribuito al movimento per l'emancipazione femminile. E' un'interessante interpretazione, del resto le figure femminili forti e mascoline di queste mangaka ( c'è anche Arashi di X :3 ma a citarle tutte non basterebbero pagine intere!! ) ben si prestano a porsi in concorrenza attiva con i personaggi maschili, bucano le pagine insomma!
Dall'altra, quasi tutti i personaggi maschili delle Clamp sono dotati di una sensibilità o comunque una bellezza femminea..ma si sa che in Giappone il travestitismo nei manga/anime è quasi una regola..chi ha detto Lady Oscar? *_*
Il tutto dovrebbe affondare le ragioni nel teatro giapponese tradizionale o meglio nelle sue varie forme, dal No al kabuki dove capitava che non solo uomini rappresentassero la parte di donne( e vivessero anche la loro vita privata come tali per immedesimarsi meglio..) ma anche che donne interpretassero uomini ( e non solo nel moderno takarazuka!).
Ad ogni modo, all'"Essential" seguono diverse pagine dove la vicenda è riportata volume per volume(in edizione giapponese) con piccole riproduzioni di singole tavole dei momenti più salienti:

I contenuti di ogni tankobon sono divisi per "atmosfera":
-invisible tie
-fate
-wild times

Segue una pagina con tutto il merchandising pubblicato su Rg Veda (in Giappone, purtroppo Y_Y)


In basso a sx sono raccolti alcuni dei commenti dei lettori sulla serie.

Seguono due pagine con brevi Portraits di tutti i personaggi, principali e secondari.






La piccola gallery inframezzata al testo, come potete ammirare, presenta delle tavole stupende!!! *_*

Clamps wonderworld 6 parte V

Dopo l'intervista alle Clamp sull'elaborazione di Rg veda, troviamo un riassunto generale della vicenda e "The essential" ovverossia le caratteristiche essenziali del manga insieme a diverse notizie riguardanti merchandising e pubblicazione in patria.
THE ESSENTIAL
"Un nuovo tipo di narratore che fa da cassa di risonanza ai sentimenti della nuova generazione, e uno straordinario talento per il disegno e la sceneggiatura..questo è ciò che in Rg Veda viene a galla per la prima volta. La carriera delle Clamp, che ormai annovera 15 anni al suo attivo, ebbe inizio proprio qui"

L'opera di debutto, il primo passo verso una brillante carriera!

Rg Veda rappresenta l'indimenticabile opera di debutto nel mondo dei mangaka professionisti del gruppo delle Clamp, che aveva già raggiunto una notevole popolarità nel mondo delle doujinshi.
Era su riviste come "Wings" e "Asuka" ( su cui fu serializzato Rg veda) che diversi autori che avevano già elaborato uno stile personale disegnando doujinshi, riuscivano a dare vita anche ad un loro per così dire "movimento artistico", un "marchio di fabbrica".
Al tempo( si era nel 1985) in ossequio alla "legge sulle pari opportunità fra uomo e donna" si cercava di incentivare la realizzazione della donna nell'ambito della società e la rigida suddivisione dei ruoli fra i due sessi veniva messa seriamente in discussione. aquesta nuova generazione di shoujo manga con i loro personaggi unisex che non erano ascrivibili con chiarezza ad alcuno dei due sessi, divennero il simbolo di una nuova concezione dell'amore ( che diede vita a tutta una serie di stereotipi successivi )e di una rinnovata immagine femminile, libera e indipendente.
Ovvio che tali opere trovassero ampia risonanza nella generazione dei Teen agers di allora e nella loro scala di valori così diversa rispetto al passato.
Fra gli autori di questo movimento, le Clamp spiccarono grazie alla loro maestria.
L'azione del manga, basata sugli antichi testi del Brahmanesimo indiano, la storia, così intensa, quasi simile ad una tragedia greca e il livello insolitamente elevato delle loro tavole, splendide e dettagliatissime..grazie a tutto ciò esse si lasciarono alle spalle la qualifica di debuttanti ed esercitarono un'impressione profondissima sui lettori di allora.
A questo popolarità si dovettero il Drama CD del 1990 e l'OAV apparso nel 1991/92. Non sono molti gli autori che debuttarono a tali livelli e che sono stati in grado di sfornare per i 15 anni successivi lavori sempre affascinanti. Che tipo di manga era questo con cui le Clamp debuttarono? Chi ancora non conosce Rg veda, deve assolutamente cogliere la prima occasione per leggere questo capolavoro almeno una volta- ma anche gli altri sono caldamente invitati a una ri-lettura!

venerdì 21 gennaio 2011

Plenilunio di gennaio.

Era plenilunio, la scorsa notte, caso mai qualcuno non se ne fosse accorto..l'occasione giusta per abbandonarsi a folli fantasticherie ^^
Quest'oggi la luna era una chizza enorme, del colore del grano maturo, sospesa sulla collina del Virgolo(il calvario bolzanino ndr XD )
Ampia, mansueta nel suo corredo di nubi come un breve sussurro d'estate nell'oscurità gelida che ora ci circonda.
"I poeti lunari": da adolescente ero affascinata da questa espressione; l'avevo udita per la prima volta dal mio professore di italiano, quello folle che avevo al IV anno, che faceva tanto "bello e dannato" nelle sue pose da maledettismo decadente >.<
"Poeti lunari".. ripetevo incessantemente, come un arcano incantesimo noto solo a me, come un'intimissima unione con quella muta compagna che ha sempre stregato l'umanità, fin dai suoi albori..
Ella se ne stava sempre lì, quieta, apparentemente insensibile alle vicende della sua controparte terrestre, inarrivabile, eppure così vicina...quasi si potesse toccare, a momenti, vaga promessa di ciò che potrebbe nascondersi nelle profondità del cosmo, la porta segreta delle stelle.
E Leopradi, il più celebre dei "poeti lunari", seppe decifrare il suo mistico messaggio: era la sua vaghezza, a renderla unica, quell'aria evanescente e malinconica, la cascata di purissimo argento in cui mi immergevo fiduciosa nelle notti di plenilunio, inebriandomi di arte e di bellezza.
E' quell'algida scintilla ad aver affascinato i Romantici di ogni tempo e paese, quel sospiro dorato che carezzava il fiume e le foreste immerse in placido sonno, donando al paesaggio la consistenza di una fiaba..un dolore antico che non sarebbe mai stato completamente evocato.
Innumerevoli sono stati i tentativi di dare una forma a quel languore; uno dei migliori risultati è forse il "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" la più bella IMHO ma paradossalmente la meno nota delle composizioni leopardiane.
Forse le ha fatto torto la minore musicalità rispetto a Silvia o Il sabato del villaggio, forse l'eccessiva lunghezza, forse l'atteggiamento troppo meditativo, ma io l'ho sempre adorata e imparata addirittura a memoria, a suo tempo.
Racchiude IMHO la quintessenza del "lunarismo" ovverossia la predisposizione afarsi rapire dalla luna XD
Vi invito a riscoprirla grazie a wikisource
http://it.wikisource.org/wiki/Canti_%28Leopardi%29/Canto_notturno_di_un_pastore_errante_dell%27Asia

domenica 2 gennaio 2011

Clamps wonderworld parte IV

D: Era previsto fin dall'inizio che Rg Veda sarebbe stata una serie lunga?
R ( Ohkawa ): No. Prima disegnammo un oneshot su "South", poi per tre volte pubblicammo qualcosa su "Wings" giusto per tastare la reazione del pubblico.
D: Piuttosto faticoso, no?
R ( Ohkawa ): No, è una procedura normale per una rivista commerciale. Avevamo anche intenzione di proporre un'altra storia, perchè volevamo evitare che "Seiden" nel frattempo venisse interrotta. Ma la redazione era convinta del progetto e voleva portarlo avanti. Il primo episodio fu "La festa delle 7 stelle", poi venne "La rinascita di Ashura".
R ( Igarashi): C'era sempre la possibilità di concludere tutto con " E così continuarono il loro viaggio.." o qualcosa del genere. Però, dato che la ricezione del pubblico era buona, abbiamo potuto andare avanti.
D: C'erano altre condizioni per poter proseguire la serie?
R ( Nekoi ): Oh, sicuro(ride). Dopo la pubblicazione del primo volume si discusse di una parte che doveva assolutamente essere chiarita prima di proseguire. Ma, superato questo ostacolo, non ci sono state altre richieste particolari..
D: Così Rg Veda divenne una serie piuttosto lunga. Sicuramente emersero nuove difficoltà..
R ( Ohkawa ): Quello che ci creava le maggiori difficoltà era la fotocomposizione dei testi, soprattutto per quello che riguadava i nomi dei personaggi. I nomi erano scritti con caratteri così insoliti e facili da confondere, che perfino noi avremmo avuto difficoltà a diventare famose se avessimo avuto simili nomi ( ride ).
Valutavamo scrupolosamente il nome di ogni personaggio e ci lamentavamo sempre: "Ma perchè questo personaggio deve avere un nome così difficile...!?" ( ride )
R ( Igarashi ): E pensare che glielo avevamo affibbiato noi, quel nome! ( ride )
R ( Ohkawa ): I kanji erano talvolta così difficili che il caporedattore diceva: " Ma non si potrebbe scriverli in katakana?". Ma io per prima non riuscivo a immaginarmi dei nomi così altisonanti in una semplice scrittura sillabica, così alla fine si doveva continuare a tollerare i nostri caratteri cinesi. ( ride ). Posso però comprendere le preoccupazioni del Capo redattore...
R ( Mokona ): Quelli del reparto grafico avevano sempre problemi con i nostri retini. Allora c'erano sul mercato anche manga di alto valore grafico come "Bastard" di Kazushi Hagiwara che riscuotevano successo anche facendo pochissimo uso di retini. Così si usava all'epoca..La nostra richiesta di usare retini divenne una questione piuttosto seria.
R ( Ohkawa ): Allora gli artisti incontravano tutte queste difficoltà. Il lavoro richiedeva più tempo. Ashura e gli altri indossavano abiti dettagliati e tutta una serie di ornamenti..con tutte quelle linee non si poteva proprio fare a meno dei retini ( ride ).
R ( Nekoi ): Il problema dei retini è che quando inizi, poi, non puoi più farne a meno. All'inizio cercavamo di trattenerci, ma poi non riuscivamo più a smettere....
Abbiamo esagerato, soprattutto a metà della serie..
R ( Igarashi ): E' colpa dei retini se i nostri manoscritti erano dei pastrocchi illeggibili (ride).
R ( Mokona ): Non erano solo i retini a darci dei problemi. Quando debuttammo non sapevamo nemmeno come si realizzano gli sfondi. Come si faceva a riempire gli spazi?? Ogni volta dovevamo sperimentare..
R ( Nekoi ): e così ogni volta gli sfondi risultavano in modo diverso..(ride)
[Effettivamente ciò che disturba nelle prime opere Clamp, tipo Mouryo Kiden, è proprio la mancanza degli sfondi, la scena è focalizzata solo sui personaggi, dietro c'è il vuoto, le tenebre..dà un po' un senso di desolazione, ma fa piacere vedere che anche i grandi autori hanno dovuto partire dalla gavetta..è rassicurante! >.<)
R ( Ohkawa ): A volte ci riuscivamo in 3 giorni, a volte dopo una settimana non avevamo ancora finito.Disegni che oggi completiamo in un giorno, allora ce ne richiedevano anche 5.
R ( Mokona ): Disegnavamo, disegnavamo..ma non finivamo mai!! ( ride ).Se si tratta di una doujinshi, è l'artista stesso a stabilirsi dei tempi: si può sempre posticipare e lavorare a qualche cosa fino a quando se ne ha voglia!!
Ma quando si lavora per una Major, bisogna mantenersi all'interno dei tempi prestabiliti. Finchè non acquistammo il senso del tempo, fu terribile.
E poi c'era la questione della randezza delle tavole..Ovviamente quando sono per un giornale commerciale, devono essere più grandi.
R ( Nkoi ): Il problema allora era davvero riempire gli spazi. E quando ci trovevamo davanti quelle tavole enormi era ogni volta uno shock. Se guardo indietro, mi rendo conto di come a volte abbiamo semplicemente riempito tutto di colore, senza pensare, se stava bene o se si riusciva ancora a distinguere qualcosa..(ride).

venerdì 24 dicembre 2010

Kabura pen

Anche io una volta pensavo bastasse prendere in mano una matita e una gomma per disegnare un manga...hi hi..la cosa è decisamente più complicata.
L'ho capito negli anni, a forza di divorare free talk dove si parla di retinature e inchiostrazioni varie e recentemente i procedimenti vengono illustrati in modo chiaro e coinvolgente su Bakuman, manga apunto che narra del debutto e dei primi passi di una copia di liceali aspiranti mangaka.
http://abandonedfactory.wordpress.com/2010/10/25/bakuman-4-tools-of-the-trade/

In questo blog, dove viene descritto tutto per bene e molto meglio di quanto possa fare una profana come me ;) ho anche trovato una foto della Kabura pen citata dalle Clamp nell'intervista sopra.
Effettivamente è un pennino piuttosto grosso che crea linee decise e difficili da correggere.
I contorni che crea sono proprio quelli marcati tipici di Rg Veda.
http://abandonedfactory.files.wordpress.com/2010/10/bakuman-4-3.png

mercoledì 22 dicembre 2010

Malinconia dei vecchi anime.

Era un po' che mi interrogavo guardando l'opening di Haruhi Suzumiya
...cosa mi ricordano i primi secondi del video??

Ecco, ora ho avuto l'illuminazione o meglio, una visione ;)
Guardate i primi secondi della opening di Escaflowne ^^

Del resto, tutto l'anime è pieno zeppo di citazioni di altre serie, in pieno otaku style..tipo l'uniforme delle ragazze, così simile a quella di Evangelion(la mitica Asuka!!!)oppure l'episodio del circolo chiuso sull'isola separata dal mondo con maggiordomi e cameriere tetttone(mai sentito parlare di Umineko no naku koro ni..??)
Quando Yuuki poi rivela sua identità a Kyon, pronuncia la frase "Io sono quello che si potrebbe definire..un alieno"..bene^^ è la stessa frase pronunciata da Nadia di "Il mistero della pietra azzurra" quando narra a Jean del suo passato appena riscoperto!
E chissà quante altre strizzatine d'occhio agli otaku degli anime ci saranno ancora..
Una serie completamente fuori di testa, esagerata, ma confezionata apposta per piacere ai fanatici del genere: mi piacciono questi indovinelli nascosti e mi piacciono ancora d più queste trame folli che non si sanno mai dove ti potranno portare.
A volte il lavoro su commissione, cioè fatto apposta per piacere a..non è sinonimo di cattiva qualità, ma può nascondere la passione degli autentici fans.
Se qualcuno ha scoperto altre citazioni, si faccia avanti!!!

domenica 19 dicembre 2010

Clamps wonderworld 6 parte III

D: All'epoca usavate strumenti di disegno diversi rispetto ad oggi?
R(Mokona): All'epoca usavamo le matite Kabura che oggi non usiamo più.
R ( Ohkawa): Mi pare di ricordare che abbiamo usato le Kabura solo per Rg Veda e Tokyo Babylon.
R (Mokona): No, anche per l'inizio di X e Justice Guard Duklyon.
R ( Ohkawa): Ad essere onesti, forse il tratto risaltava bene, ma questo non era tanto partico, perchè era così nitido da fare quasi male(ride)....eravamo ancora giovani. Certo dipenderà anche dalle Kabura, ma certo quello stile è indissolubilmente legato a quei tempi.
R (Igarashi): Se dovessimo ridisegnare le stesse tavole, certo risulterebbero completamente diverse.
R ( Mokona): Gli occhi erano troppo grandi e le spalle troppo larghe(ride). Certo, oggi pensiamo così, ma all'epoca ci sembravano perfettamente equilibrati.
[Per inciso, a me lo stile iniziale delle Clamp, che si nota tantissimo ad esempio, nel poco noto Mouryo Kiden, focalizzato sui personaggi, i cui tratti forse erano tagliati con l'accetta^^ ma che faceva molto libro di illustrazioni, piaceva tantissimo..èvero, è proprio il segno distintivo di quel periodo d'oro *_*]

D: In retrospettiva cosa pensate, adesso, di Rg Veda?
R ( Ohkawa): E' stato il nostro debutto commerciale e certo non è venuto come volevamo. Se volevamo rappresentare qualcosa di preciso, non ce lo concedevano, se volevamo più pagine, non ce le concedevano (ride)..
R ( Nekoi): Era certo deprimente aprire la rivista e trovare la propria opera così pco interessante.
R ( Mokona): Però ci rallegravamo anche solo del fatto che la nostra opera era pubblicata su una rivista commerciale. E quando uscirono i tankobon eravamo completamente fuori di noi dalla gioia.
R ( Igarashi): Certo, avevamo già disegnato Doujnshi, però, che i nostri manga venissero esposti nei negozi..era qualcosa di completamente nuovo!
R ( Ohkawa): Era una sensazione strana, vedere i nostri manga esposti nelle librerie. Oggi non proviamo più questi sentimenti da "prima volta", ovviamente (ride). Però penso che la sensazione persistette fino alla fine della serializazione di Rg veda, ogni volta che scoprivo un volumetto in libreria.
[Ah......le emozioni del neofita!!! >.<]