domenica 2 gennaio 2011

Clamps wonderworld parte IV

D: Era previsto fin dall'inizio che Rg Veda sarebbe stata una serie lunga?
R ( Ohkawa ): No. Prima disegnammo un oneshot su "South", poi per tre volte pubblicammo qualcosa su "Wings" giusto per tastare la reazione del pubblico.
D: Piuttosto faticoso, no?
R ( Ohkawa ): No, è una procedura normale per una rivista commerciale. Avevamo anche intenzione di proporre un'altra storia, perchè volevamo evitare che "Seiden" nel frattempo venisse interrotta. Ma la redazione era convinta del progetto e voleva portarlo avanti. Il primo episodio fu "La festa delle 7 stelle", poi venne "La rinascita di Ashura".
R ( Igarashi): C'era sempre la possibilità di concludere tutto con " E così continuarono il loro viaggio.." o qualcosa del genere. Però, dato che la ricezione del pubblico era buona, abbiamo potuto andare avanti.
D: C'erano altre condizioni per poter proseguire la serie?
R ( Nekoi ): Oh, sicuro(ride). Dopo la pubblicazione del primo volume si discusse di una parte che doveva assolutamente essere chiarita prima di proseguire. Ma, superato questo ostacolo, non ci sono state altre richieste particolari..
D: Così Rg Veda divenne una serie piuttosto lunga. Sicuramente emersero nuove difficoltà..
R ( Ohkawa ): Quello che ci creava le maggiori difficoltà era la fotocomposizione dei testi, soprattutto per quello che riguadava i nomi dei personaggi. I nomi erano scritti con caratteri così insoliti e facili da confondere, che perfino noi avremmo avuto difficoltà a diventare famose se avessimo avuto simili nomi ( ride ).
Valutavamo scrupolosamente il nome di ogni personaggio e ci lamentavamo sempre: "Ma perchè questo personaggio deve avere un nome così difficile...!?" ( ride )
R ( Igarashi ): E pensare che glielo avevamo affibbiato noi, quel nome! ( ride )
R ( Ohkawa ): I kanji erano talvolta così difficili che il caporedattore diceva: " Ma non si potrebbe scriverli in katakana?". Ma io per prima non riuscivo a immaginarmi dei nomi così altisonanti in una semplice scrittura sillabica, così alla fine si doveva continuare a tollerare i nostri caratteri cinesi. ( ride ). Posso però comprendere le preoccupazioni del Capo redattore...
R ( Mokona ): Quelli del reparto grafico avevano sempre problemi con i nostri retini. Allora c'erano sul mercato anche manga di alto valore grafico come "Bastard" di Kazushi Hagiwara che riscuotevano successo anche facendo pochissimo uso di retini. Così si usava all'epoca..La nostra richiesta di usare retini divenne una questione piuttosto seria.
R ( Ohkawa ): Allora gli artisti incontravano tutte queste difficoltà. Il lavoro richiedeva più tempo. Ashura e gli altri indossavano abiti dettagliati e tutta una serie di ornamenti..con tutte quelle linee non si poteva proprio fare a meno dei retini ( ride ).
R ( Nekoi ): Il problema dei retini è che quando inizi, poi, non puoi più farne a meno. All'inizio cercavamo di trattenerci, ma poi non riuscivamo più a smettere....
Abbiamo esagerato, soprattutto a metà della serie..
R ( Igarashi ): E' colpa dei retini se i nostri manoscritti erano dei pastrocchi illeggibili (ride).
R ( Mokona ): Non erano solo i retini a darci dei problemi. Quando debuttammo non sapevamo nemmeno come si realizzano gli sfondi. Come si faceva a riempire gli spazi?? Ogni volta dovevamo sperimentare..
R ( Nekoi ): e così ogni volta gli sfondi risultavano in modo diverso..(ride)
[Effettivamente ciò che disturba nelle prime opere Clamp, tipo Mouryo Kiden, è proprio la mancanza degli sfondi, la scena è focalizzata solo sui personaggi, dietro c'è il vuoto, le tenebre..dà un po' un senso di desolazione, ma fa piacere vedere che anche i grandi autori hanno dovuto partire dalla gavetta..è rassicurante! >.<)
R ( Ohkawa ): A volte ci riuscivamo in 3 giorni, a volte dopo una settimana non avevamo ancora finito.Disegni che oggi completiamo in un giorno, allora ce ne richiedevano anche 5.
R ( Mokona ): Disegnavamo, disegnavamo..ma non finivamo mai!! ( ride ).Se si tratta di una doujinshi, è l'artista stesso a stabilirsi dei tempi: si può sempre posticipare e lavorare a qualche cosa fino a quando se ne ha voglia!!
Ma quando si lavora per una Major, bisogna mantenersi all'interno dei tempi prestabiliti. Finchè non acquistammo il senso del tempo, fu terribile.
E poi c'era la questione della randezza delle tavole..Ovviamente quando sono per un giornale commerciale, devono essere più grandi.
R ( Nkoi ): Il problema allora era davvero riempire gli spazi. E quando ci trovevamo davanti quelle tavole enormi era ogni volta uno shock. Se guardo indietro, mi rendo conto di come a volte abbiamo semplicemente riempito tutto di colore, senza pensare, se stava bene o se si riusciva ancora a distinguere qualcosa..(ride).

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