venerdì 21 gennaio 2011

Plenilunio di gennaio.

Era plenilunio, la scorsa notte, caso mai qualcuno non se ne fosse accorto..l'occasione giusta per abbandonarsi a folli fantasticherie ^^
Quest'oggi la luna era una chizza enorme, del colore del grano maturo, sospesa sulla collina del Virgolo(il calvario bolzanino ndr XD )
Ampia, mansueta nel suo corredo di nubi come un breve sussurro d'estate nell'oscurità gelida che ora ci circonda.
"I poeti lunari": da adolescente ero affascinata da questa espressione; l'avevo udita per la prima volta dal mio professore di italiano, quello folle che avevo al IV anno, che faceva tanto "bello e dannato" nelle sue pose da maledettismo decadente >.<
"Poeti lunari".. ripetevo incessantemente, come un arcano incantesimo noto solo a me, come un'intimissima unione con quella muta compagna che ha sempre stregato l'umanità, fin dai suoi albori..
Ella se ne stava sempre lì, quieta, apparentemente insensibile alle vicende della sua controparte terrestre, inarrivabile, eppure così vicina...quasi si potesse toccare, a momenti, vaga promessa di ciò che potrebbe nascondersi nelle profondità del cosmo, la porta segreta delle stelle.
E Leopradi, il più celebre dei "poeti lunari", seppe decifrare il suo mistico messaggio: era la sua vaghezza, a renderla unica, quell'aria evanescente e malinconica, la cascata di purissimo argento in cui mi immergevo fiduciosa nelle notti di plenilunio, inebriandomi di arte e di bellezza.
E' quell'algida scintilla ad aver affascinato i Romantici di ogni tempo e paese, quel sospiro dorato che carezzava il fiume e le foreste immerse in placido sonno, donando al paesaggio la consistenza di una fiaba..un dolore antico che non sarebbe mai stato completamente evocato.
Innumerevoli sono stati i tentativi di dare una forma a quel languore; uno dei migliori risultati è forse il "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" la più bella IMHO ma paradossalmente la meno nota delle composizioni leopardiane.
Forse le ha fatto torto la minore musicalità rispetto a Silvia o Il sabato del villaggio, forse l'eccessiva lunghezza, forse l'atteggiamento troppo meditativo, ma io l'ho sempre adorata e imparata addirittura a memoria, a suo tempo.
Racchiude IMHO la quintessenza del "lunarismo" ovverossia la predisposizione afarsi rapire dalla luna XD
Vi invito a riscoprirla grazie a wikisource
http://it.wikisource.org/wiki/Canti_%28Leopardi%29/Canto_notturno_di_un_pastore_errante_dell%27Asia

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